Momento unificante dei tre giorni è la consegna degli One Health Awards, destinati a eccellenze della ricerca sulla scena nazionale e internazionale, ma anche della divulgazione e dell’impegno per il pianeta affinché One Health, One Earth esca sempre di più dalla discussione accademica per entrare stabilmente nel dibattito pubblico.
Ecco i vincitori degli Award consegnati nella serata del 12 Ottobre:
Motivazione
La Commissione Scientifica del OHA 2024 riconosce e celebra i successi di coloro che dedicano la propria vita al miglioramento della salute e del benessere delle persone più vulnerabili del mondo. Quest’anno, l’Ambasciatore Dr. John Nkengasong, Coordinatore Globale per l’AIDS del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti e Rappresentante Speciale per la Diplomazia Sanitaria, è stato selezionato all’unanimità dalla Commissione Scientifica del OHA 2024.
Il Dr John Nkengasong vanta una carriera trentennale di contributi pionieristici alla salute globale. Ha trascorso gran parte della sua carriera nell’innovazione per eliminare le disuguaglianze sanitarie globali presso i centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie; pioniere nella costruzione del primo laboratorio all’avanguardia per l’HIV ad Abidjan, in Costa d’Avorio; primo responsabile della divisione del laboratorio globale per l’HIV e la tubercolosi. Inoltre, ha ricoperto il ruolo di Vicedirettore ad interim del Centro per la salute globale del CDC di Atlanta. Ha fondato la Società Africana per la Medicina di Laboratorio, la prima organizzazione a costruire una rete di professionisti sanitari che ora sono collegati e coordinati in tutto il continente africano e oltre. Ha inoltre fondato l’African Journal of Laboratory Medicine, una rivista di settore ed open access. Ma soprattutto, ha contribuito a creare una nuova generazione di scienziati, attivisti e diplomatici della salute globale, che contribuiscono ad aumentare la consapevolezza dell’importanza della cooperazione internazionale in campo sanitario.
All’inizio del 2022, il presidente Biden ha scelto il Dr John Nkengasong per dirigere il Piano di emergenza presidenziale per gli aiuti contro l’AIDS. Questo rappresenta il più grande impegno, nella storia, di qualsiasi nazione per affrontare e mitigare l’impatto di una singola malattia, per prevenire milioni di infezioni da HIV, e salvare vite umane.
Per questo motivo la commissione scientifica del OHA 2024 è onorata di premiare il Dr John Nkengasong per i suoi sforzi nello sviluppo della consapevolezza della salute pubblica globale.
Motivazione
Abbiamo avuto modo di conoscere durante la lectio magistralis di ieri, le capacità scientifiche ed i risultati raggiunti da Heinz Feldmann e dai gruppi di ricerca da lui coordinati, nella stessa giornata di ieri abbiamo parlato di Ebola, malattia per la quale fino alla terribile epidemia del 2014 in West Africa, non esisteva alcun vaccino. I numeri, fino a quel momento, non giustificavano grossi investimenti delle aziende farmaceutiche, rendendo di fatti necessario lo sviluppo del vaccino da parte delle agenzie di ricerca governative, soprattutto alla luce degli eventi dell’11 Settembre 2001 e il pericolo del bioterrorismo.
Heinz Feldman ha iniziato quindi a sviluppare un vaccino per l’Ebola durante il suo percorso lavorativo in Canada ed in seguito all’NIH, negli Stati Uniti. Il vaccino sviluppato dal suo team si basa su una versione indebolita e geneticamente modificata del virus della stomatite vescicolare -che colpisce alcuni animali- in modo che producesse una proteina di Ebola e quindi una risposta immunitaria protettiva.
Il vaccino sviluppato, chiamato Ervebo, è diventato disponibile per l’uso verso la fine dell’epidemia in Africa occidentale del 2014. Da allora, è stato utilizzato per fermare ogni ulteriore epidemia di Ebola, come quelle recenti nella Repubblica Democratica del Congo. Divenuto uno strumento standard, Ervebo viene somministrato attraverso un processo chiamato “vaccinazione ad anello”, in cui, non appena un caso viene identificato e confermato, un team rintraccia i contatti del paziente e offre loro il vaccino. Ciò crea un anello protettivo di immunità attorno al primo caso per prevenire un’ulteriore trasmissione alla comunità più ampia.
Per questo motivo la commissione scientifica del OHA 2024 è onorata di premiare il Dr Feldmann per i suoi sforzi nello sviluppo di Ervebo, vaccino che ha salvato la vita a migliaia di persone.
Motivazione
Il dr. Fr. Iannetti, dopo aver conseguito nel giugno 1993 la Specializzazione in Chirurgia d’Urgenza e Pronto Soccorso presso l’università di Bologna, inzia ad avere delle esperienze come assistente Chirurgo presso l’ospedale missionario di Aber, nel distretto di Lira, in Uganda e poi all’ ospedale Regionale di Iringa in Tanzania.
Da settembre a novembre 1994 si reca al centro ALERT in Addis Abeba (Etiopia) per conseguire il certificato in chirurgia settica, preventiva e riabilitativa per la lebbra. Dopo resta in Etiopia a lavorare nell’ospedale missionario di Atat in attesa del visto di entrata in Sudan, dove era stato assegnato per il lavoro missionario.
Nel gennaio 1995 arriva Khartoum e il 25 febbraio 1995 a Wau, in Sud Sudan. Nel febbraio 2002, su richiesta del vescovo della diocesi di Rumbek mons. Cesare Mazzolari, fonda l’ospedale Diocesano Maria Immacolata a Mapuordit, Sud Sudan, che poi dirige come direttore medico fino al novembre 2016.
In questo lasso temporale, ovvero nel 2001, emette i voti perpetui come fratello missionario comboniano.
Dal dicembre 2016 al giugno 2020 lavora come chirurgo nell’ospedale diocesano San Daniele Comboni di Wau, di cui è anche direttore medico dal settembre 2017 al 2020.
Dal luglio 2020 fino ad oggi ( settembre 2024) è di nuovo direttore medico dell’ ospedale diocesano Maria Immacolata a Mapuordit, Diocesi di Rumbek.
L’ospedale Maria Immacolata (Mary Immaculate Hospital) nasce nel febbraio 2002 a Mapuordit (Diocesi di Rumbek), un villaggio sperduto nella savana di circa 5.000 abitanti, in maggioranza scappati nell’aprile 1992 dalla città di Yirol, 65 km a est di Mapuordit, quando l’esercito di Khartum aveva ripreso la città ai soldati ribelli dello SPLA, facendo strage dei civili che non erano riusciti a fuggire in tempo.
L’ospedale, che al suo inizio aveva solo 40 posti letto disposti in prefabbricati e capanne, cresce rapidamente grazie al contributo della Cooperazione Italiana e Slovacca e ad offerte da vari gruppi missionari e donatori ecclesiali dall’Europa, America e Australia e oggi conta 136 posti letto suddivisi in 6 reparti in edifici permanenti, oltre ai vari servizi offerti da un ospedale di riferimento regionale (sala operatoria, radiologia, laboratorio, etc.).
L’ospedale Mary Immaculate si è rivelato un formidabile strumento di pre-evangelizzazione tra le popolazioni Dinka e Jur dello Stato Orientale dei Laghi e dello Stato Amadi.
L’ospedale è anche un luogo di incontro e dialogo tra le diverse tribù e clans, che interagiscono tra loro sia come lavoratori sia come pazienti e loro parenti.
L’ospedale è stato sempre un luogo di istruzione e di tirocinio per decine di giovani paramedici e medici che ora servono in decine di ospedali e dispensari in tutto il Sud Sudan.
La Giuria Scientifica del OHA 2024 ha voluto premiare quest’anno il contributo del dr. Fratel Rosario Iannetti, missionario comboniano, che ha dedicato e dedica la propria vita al miglioramento della salute fisica e spirituale, delle persone più vulnerabili del Sud Sudan.
Nato a Sant’Omero (TE) nel 1956, Giacomo Migliorati ha conseguito la laurea in medicina veterinaria all’Università degli Studi di Bologna nel 1982 e la specializzazione all’Università di Parma. Ha iniziato la sua esperienza professionale nel 1983 con una borsa di studio per attività di ricerca all’IZS dell’Abruzzo e del Molise di cui è diventato assistente veterinario nel 1990. È stato docente di Ispezione degli alimenti di origine animale nella Scuola di specializzazione della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Teramo e presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università dell’Aquila. Nel 1994 è diventato responsabile del Laboratorio degli Alimenti di Origine Animale dell’IZSAM. Si è sempre occupato di sicurezza alimentare, formandosi anche negli USA, presso il Food Safety and Inspection Service dell’United States Department of Agrigulture. Nel 2001 è entrato nello staff di direzione dell’IZSAM. Nel corso degli anni, in qualità di esperto e delegato del Ministero della Salute italiano, ha partecipato a diversi incontri a livello europeo e internazionale sui contaminanti alimentari, sulle diossine e sull’esportazione di carni negli USA. Dal 7 luglio al 2 agosto del 2012 ha ricoperto la carica di Direttore Generale F.F., dal 26 settembre 2012 al 3 luglio 2014 la carica di Direttore Sanitario dell’IZSAM. A febbraio 2020 è stato nuovamente nominato Direttore Sanitario dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise.
Stefano Bertuzzi è l’amministratore delegato dell’American Society for Microbiology (ASM). E’ stato un senior scientific executive presso il National Institutes of Health (NIH) nell’Ufficio del Direttore dei NIH. Ha inoltre collaborato con la Casa Bianca di Obama allo sviluppo di un sistema informativo per cogliere i benefici degli investimenti scientifici. Bertuzzi ha guidato gli sforzi dell’ASM per affrontare la pandemia SARS-CoV-2. Ciò ha comportato la collaborazione diretta con la Task Force COVID-19 della Casa Bianca, la Food and Drug Administration (FDA) e i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) per aumentare l’accesso alle forniture di test diagnostici e affrontare gli ostacoli ai test sul coronavirus. Bertuzzi ha scritto un editoriale del New York Times e di mBio in cui si sottolinea la necessità di sostenere i laboratori clinici per contenere la pandemia.
Nato nel 1970 a Torino di Sangro, in provincia di Chieti, il dott. Nicola D’Alterio si è laureato a pieni voti in medicina veterinaria all’Università degli Studi di Bologna nel 1996. Presso la stessa Università si è specializzato in Alimentazione Animale, per poi conseguire il master internazionale “Food Safety of Animal Products”.
Dal 2002 al 2005 ha prestato servizio come veterinario dirigente preso la ASL di Avezzano-Sulmona. Dal 2005 a febbraio 2017 ha lavorato alla ASL di Lanciano-Vasto-Chieti dove si è occupato principalmente di sicurezza alimentare. In precedenza ha collaborato in programmi di ricerca con l’Università di Bologna e con l’Università di Chieti-Pescara.
Nel 2008 è stato eletto consigliere nel suo Comune di nascita, nel marzo del 2012 è entrato nel Consiglio Provinciale di Chieti.
Ad agosto del 2012 è stato nominato membro del CdA dell’IZSAM su designazione della Regione Abruzzo, a luglio del 2015 è stato confermato componente del CdA su designazione del Ministero della Salute: carica che ha mantenuto fino al 9 febbraio 2017 quando è stato nominato Direttore Sanitario. Da gennaio 2019 a gennaio 2020 ha ricoperto il ruolo di Direttore Generale Facente Funzione. A gennaio 2020 il dott. Nicola D’Alterio è stato nominato Direttore Generale dell’IZS dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale”.
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John N. Nkengasong è Coordinatore degli Stati Uniti per l’AIDS globale dal 2022.
Nel 2023, col Segretario di Stato americano Anthony J. Blinken lancia il Bureau of Global Health Security and Diplomacy (GHSD) del Dipartimento di Stato che dirige in qualità di Senior Bureau Official for Global Health Security and Diplomacy.
Il GHSD è l’organo di coordinamento del Dipartimento per il lavoro di rafforzamento della sicurezza sanitaria globale per prevenire, individuare e rispondere alle malattie infettive, tra cui l’HIV/AIDS; inoltre, eleva e integra la sicurezza sanitaria globale come componente centrale della sicurezza nazionale e della politica estera degli Stati Uniti.
In qualità di Senior Bureau Official, l’Ambasciatore Nkengasong guida l’impegno diplomatico degli Stati Uniti, fa leva e aiuta a coordinare l’assistenza estera degli Stati Uniti e promuove la cooperazione internazionale a livello nazionale, regionale e multilaterale per proteggere meglio gli Stati Uniti e il mondo dalle minacce sanitarie.
Il GHSD è ora la sede del Piano di emergenza del Presidente degli Stati Uniti per l’assistenza all’AIDS (PEPFAR).
Guidato dall’ambasciatore Nkengasong, il PEPFAR rappresenta il più grande impegno nella storia preso da una nazione per affrontare una singola malattia, prevenire milioni di infezioni da HIV, salvare vite e fare progressi verso la fine della pandemia di HIV/AIDS come minaccia alla salute globale.
Nel 2017, l’ambasciatore Nkengasong è stato nominato primo direttore dei Centri africani per il controllo e la prevenzione delle malattie (Africa CDC) con sede ad Addis Abeba, in Etiopia.
Grazie alla sua guida, è stato creato un quadro per trasformare l’Africa CDC in un’agenzia sanitaria pienamente autonoma dell’Unione africana.
L’ambasciatore Nkengasong ha supportato la creazione di quadri politici per guidare i Paesi a rafforzare i loro istituti di salute pubblica e ha implementato un sistema per raccogliere i dati di sorveglianza nazionale.
Ha inoltre guidato la risposta alla COVID-19 in Africa, coordinandosi con i capi di Stato e di governo di tutto il continente. Tra gli altri risultati ottenuti durante la pandemia di COVID-19, ha contribuito a garantire 400 milioni di dosi di vaccini COVID-19 al culmine della scarsità di vaccini. Durante il suo mandato, è stato nominato uno degli inviati speciali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per la preparazione e la risposta alla COVID-19.
L’ambasciatore Nkengasong è stato capo della divisione dei Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) per l’HIV globale e la tubercolosi e direttore associato per la scienza di laboratorio.
L’ambasciatore Nkengasong ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti prestigiosi. Di recente, è stato uno degli inviati speciali del Direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità per il COVID-19.
Nel 2021, l’ambasciatore Nkengasong è stato riconosciuto tra le 100 persone più influenti della rivista Time, dove è stato descritto come “un eroe dei giorni nostri”. Altri riconoscimenti includono il Premio del Segretario della Sanità e dei Servizi Umani degli Stati Uniti per l’eccellenza nella ricerca sulla protezione della salute pubblica, il Premio Shepard, il Premio per i riconoscimenti del Direttore degli Stati Uniti e la Medaglia di Eccellenza William Watson, il più alto riconoscimento conferito dal CDC, che ha ricevuto per gli eccezionali contributi e la leadership nell’avanzamento dei servizi di laboratorio globali e dei programmi a sostegno del PEPFAR.
Medico, responsabile del laboratorio di virologia e Chief Scientist dei laboratori BSL4 presso i Rocky Mountain Laboratories, NIAID, NIH (National Institute of Health/National Institute of Allergy and Infectious Diseases) e della facoltà affiliata all’Università del Montana. È esperto di laboratori ad alto contenimento ed è consulente sui virus emergenti per l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Ha esperienza sul campo e competenza nella gestione dei focolai epidemici. I suoi interessi di ricerca riguardano la patogenesi e la trasmissione di agenti patogeni virali emergenti e lo sviluppo delle relative contromisure. Tra i suoi più rilevanti risultati in ambito scientifico basta ricordare la creazione di diversi modelli animali per diversi virus zoonotici, lo sviluppo di anticorpi ed inibitori delle polimerasi, ma soprattutto la realizzazione del primo vaccino contro l’Ebola, nonché il disegno e la realizzazione di strutture ad alto contenimento trasportabili in campo in caso di emergenze.
Il dott. Rosario Iannetti è attualmente il direttore medico dell’Ospedale Diocesano Maria Immacolata a Mapuordit, nella Diocesi di Rumbek, Sud Sudan, incarico che ricopre dal luglio 2020. Con un’esperienza medica e missionaria pluridecennale, ha svolto un ruolo fondamentale nello sviluppo di diversi ospedali missionari in Africa, in particolare in Uganda e Sud Sudan.
Dopo aver conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia nel 1988 e la specializzazione in Chirurgia d’Urgenza e Pronto Soccorso nel 1993, il dott. Iannetti ha dedicato gran parte della sua vita professionale e missionaria a servire le comunità più bisognose del continente africano. Ha diretto centri sanitari e ospedali in contesti difficili, inclusi teatri di guerra civile, come il National Leprosy Training Centre (NLTC) di Wau in Sudan, dove ha operato come direttore medico dal 1995 al 1999.
Nel 2002, su richiesta del vescovo di Rumbek, ha fondato l’Ospedale Diocesano Maria Immacolata a Mapuordit, che ha diretto fino al 2016, contribuendo a farlo crescere da una struttura di 40 letti a un ospedale di riferimento regionale con 136 posti letto. Dopo un periodo come direttore medico e chirurgo all’Ospedale San Daniele Comboni di Wau, è tornato a guidare l’Ospedale Maria Immacolata nel 2020, continuando il suo impegno instancabile per la salute delle comunità locali.