«L’Africa è un Continente troppo grande per poterlo descrivere. È un oceano, un pianeta a sé stante, un cosmo vario e ricchissimo. A parte la sua denominazione geografica, in realtà l’Africa non esiste». Così dopo dieci anni di viaggi, il giornalista Ryszard Kapuscinski ammetteva la resa di ogni categoria occidentale di fronte al grande mistero del cosiddetto “continente nero”.
Dalle grandi esplorazioni per risalire i corsi d’acqua del Nilo e del Congo alle sfide demografiche del futuro, ieri come oggi l’Africa rimane una “frontiera”. Centro di interessi geopolitici, laboratorio di sviluppo sostenibile, focolaio di emergenze umanitarie, piastra di Petri per osservare malattie emergenti. Un luogo unico, dove il rapporto uomo-animale è ancora strettissimo e la tutela ambientale si fa sempre più urgente. Uno spazio complesso che rende l’approccio One Health ancor più essenziale per monitorare il rischio di zoonosi. È su questo confine che corre il futuro del nostro Pianeta: secondo le stime, infatti, nel 2050 un quinto della popolazione globale vivrà nell’Africa subsahariana, 2,3 miliardi di persone.
Una frontiera da studiare e conoscere attraverso prospettive diverse durante l’edizione 2024 di One Health Award “Frontiera Africa” (Teramo, 11-13 ottobre). Perché – come insegna l’approccio One Health One Earth – esiste una Salute Unica per l’intero Pianeta. E la salute del mondo intero dipende dalla salute dell’Africa.
Proprio in questa ottica l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise (Izs) da anni porta avanti progetti di cooperazione nel continente africano. Inoltre, Izs è promotore di Erfan – Enhancing Research for Africa Network, una rete di collaborazione che unisce 19 Paesi partner e 37 istituzioni tra Laboratori veterinari centrali e facoltà di Veterinaria. Proprio dall’esperienza dell’Istituto è nato Silabfa (Silab for Africa), un sistema informativo di supporto all’attività diagnostica di laboratorio, sviluppato e manutenuto dal personale informatico dell’Izs. Oggi è utilizzato da più di 80 laboratori in 30 Paesi. Tra le novità più recenti il progetto Provna per la sorveglianza delle malattie vettoriali non in singoli Paesi, bensì in ecoregioni identificate per condizioni climatiche e ambientali omogenee, e MedNet, programma di supporto agli ospedali della Tunisia per diagnosi, sequenziamento e sviluppo di una piattaforma finalizzata allo scambio di dati sui patogeni, con particolare riferimento alla resistenza antimicrobica (AMR).
Vuoi ricevere in anteprima informazioni sull’evento e il programma completo dell’iniziativa? Iscriviti alla Newsletter
Segui One Health Award
sui social
promosso da
promoted by
with the contribution and the participation of
Copyright © 2022 Onehealthaward.
All rights reserved
Stefano Bertuzzi è l’amministratore delegato dell’American Society for Microbiology (ASM). E’ stato un senior scientific executive presso il National Institutes of Health (NIH) nell’Ufficio del Direttore dei NIH. Ha inoltre collaborato con la Casa Bianca di Obama allo sviluppo di un sistema informativo per cogliere i benefici degli investimenti scientifici. Bertuzzi ha guidato gli sforzi dell’ASM per affrontare la pandemia SARS-CoV-2. Ciò ha comportato la collaborazione diretta con la Task Force COVID-19 della Casa Bianca, la Food and Drug Administration (FDA) e i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) per aumentare l’accesso alle forniture di test diagnostici e affrontare gli ostacoli ai test sul coronavirus. Bertuzzi ha scritto un editoriale del New York Times e di mBio in cui si sottolinea la necessità di sostenere i laboratori clinici per contenere la pandemia.
Giornalista Tg1
È il Direttore Generale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise (IZS-Teramo), ente sanitario di diritto pubblico che opera a livello regionale, nazionale e internazionale. Ha la responsabilità della pianificazione, del coordinamento tecnico-scientifico e del controllo delle attività dell’Istituto, affronta problematiche di natura gestionale e tecnica in sanità pubblica veterinaria, nei settori della sanità e benessere animale, sicurezza alimentare e tutela dell’ambiente. Sovrintende alle attività di ricerca, cooperazione e assistenza tecnica in Italia e all’estero.
Coordina e assume la responsabilità dei laboratori e centri di riferimento regionali e nazionali, nonché dei centri di collaborazione FAO, Food Agricolture Organisation, e WOAH, World Organisation Animal Health, istituiti presso l’IZS-Teramo.
Co-fondatore di Forza Italia, nel 1994 è eletto per la prima volta al Parlamento europeo, nel 2008 occupa le cariche di commissario per i Trasporti e vicepresidente della Commissione Europea. Nel 2017 viene eletto Presidente del Parlamento europeo. A seguito della fine del suo mandato, diventa vicepresidente del Partito Popolare europeo e assume anche l’incarico di vicepresidente e coordinatore unico di Forza Italia, di cui ora è Segretario Nazionale. Da ottobre 2022 è Vice Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Giovanna Barba Spaeth è responsabile del gruppo FlavImmunity all’Institut Pasteur e coordinatrice del progetto europeo HORIZON, Yellow4FLAVI. Ha completato gli studi universitari in Scienze Biologiche in Italia (Università di Palermo) e si è trasferita in Germania (Università di Mainz) per conseguire il dottorato di ricerca in Immunogenetica. Ha svolto la formazione post-dottorato in Francia (Ospedale Necker, Parigi) e negli Stati Uniti (Washington University, St. Louis). Ha lavorato alla Rockefeller University di New York nel laboratorio di Charlie Rice per studiare il virus dell’epatite C e il virus della febbre gialla. Nel 2005 ha iniziato a lavorare nel laboratorio di Felix Rey all’Institut Pasteur di Parigi.
L’attività principale del suo gruppo di ricerca è studiare l’immunogenicità dei virus da una prospettiva strutturale, con particolare attenzione ai nuovi virus emergenti. Utilizza il vaccino della febbre gialla 17D (YF17D) come modello per comprendere l’ingresso, la maturazione e l’antigenicità dei Flavivirus, concentrandosi sui determinanti molecolari che guidano i cambiamenti strutturali che regolano questi importanti processi.
Sylvain Brisse è professore all’Institut Pasteur e dirige l’unità di ricerca in Biodiversità ed epidemiologia dei patogeni batterici. È anche Direttore dei due Centri di riferimento nazionali francesi responsabili della sorveglianza microbiologica della difterite e della pertosse. Gestisce inoltre la piattaforma BIGSdb-Pasteur per la tassonomia genomica dei ceppi batterici.
I suoi interessi di ricerca comprendono la biologia di popolazione, la genomica e l’evoluzione delle specie microbiche patogene e le loro applicazioni nella sorveglianza epidemiologica, nella diagnostica e in salute pubblica. La sue attività di ricerca sono principalmente volte alla comprensione dei meccanismi di insorgenza della antibiotico-resistenza nei batteri di interesse, tra cui Klebsiella pneumoniae, Bordetella pertussis, Corynebacterium diphtheriae, e ad altri patogeni filogeneticamente correlati. Sviluppa inoltre sistemi di nomenclatura dei batteri per facilitare la comunicazione internazionale sui diversi ceppi emergenti.
Laureata in Scienze e Tecnologie Alimentari presso l’Università degli Studi di Teramo, lavora presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale” (IZS Teramo); dal 2014 ed è Ricercatore Sanitario presso il Reparto di Igiene e Tecnologie degli Alimenti.
Si occupa di analisi microbiologiche di campioni di alimenti e tamponi ambientali per la ricerca e numerazione dei principali patogeni alimentari e microrganismi indicatori di igiene di processo. Dal 2017, è coinvolta nelle attività del Laboratorio Nazionale di Riferimento per Listeria monocytogenes relative alla gestione e caratterizzazione molecolare e genomica dei ceppi attraverso metodiche di PCR e PCR real-time e di whole genome sequencing (WGS). È inoltre coinvolta in progetti di ricerca, nell’esecuzione di proficiency test e, come docente, in attività di formazione su Listeria monocytogenes, dall’isolamento alla caratterizzazione del ceppo, in corsi a livello nazionale ed internazionale.
Responsabile della Struttura Statistica e GIS dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale” (IZS Teramo). Dirige le attività richieste dai Centri di Referenza nazionali e internazionali che operano presso l’Istituto. La sua ricerca si concentra sui metodi analitici epidemiologici e sull’epidemiologia spaziale delle principali malattie infettive animali, comprese le zoonosi, e sull’identificazione dei fattori che influenzano la diffusione e la persistenza delle malattie trasmesse da vettori. Il suo gruppo di ricerca sviluppa WEB-GIS che forniscono strumenti di sorveglianza e modelling in tempo quasi reale per condividere e analizzare dati e informazioni sulle malattie animali. Gli interessi recenti riguardano l’integrazione di dati telerilevati e metodi di deep learning per produrre sistemi di allerta precoce per la prevenzione e il controllo delle malattie infettive emergenti e riemergenti. È membro del One Health High Level Expert Panel Term II, il gruppo di consulenza scientifica e strategica per le organizzazioni del quadripartito (FAO, UNEP, OMS, WOAH) nella loro attività di collaborazione sull’approccio One Health.
Medical Doctor, Chief Laboratory of Virology, and the Chief Scientist of the BSL4 Laboratories at the Rocky Mountain Laboratories, NIAID, NIH and a Faculty Affiliate with the University of Montana. He is the laboratory expert on high containment pathogens and serves as a consultant on emerging viruses for the World Health Organization. He has field experience and expertise in outbreak management. His research interest is in the pathogenesis and transmission of emerging viral pathogens, and the development of countermeasures against those pathogens. His major scientific achievements of public health significance are the design and foundation of on-site mobile laboratory support, the establishment of diverse animal disease models, and the development of treatments (e.g. antibodies, polymerase inhibitors) and vaccines (e.g. VSV-EBOV) for emerging/re-emerging viral pathogens.
Monica Maggioni è Direttore Editoriale per l’Offerta Informativa della Rai Radiotelevisione italiana.
Conduce i programmi In mezz’ora e Newsroom (Rai 3 e Raiplay).
È stata Direttore del TG1 da novembre 2021 a giugno 2023, prima donna a ricoprire questo ruolo all’interno della testata.
Giornalista, inviata speciale, scrittrice, documentarista, anchor-woman, è stata Presidente della Rai dall’agosto 2015 al luglio 2018 e Amministratore Delegato di Rai Com dal febbraio 2019 fino al maggio 2020.
Fotografo e filmaker, lavora da anni tra Africa e Medio Oriente. Ha realizzato reportage di guerra, documentari e podcast, è autore televisivo, e ha collaborato con televisioni, radio e magazine internazionali. Ha scritto, tra gli altri libri, “Confessioni di un Trafficante di uomini”, pubblicato in vari paesi del mondo. Insegna alla scuola di giornalismo della Cattolica e al Master di Radio 24. Dal 2019 conduce “Nessun Luogo è Lontano”: l’unico programma di attualità internazionale che alterna zaino e microfono, scarponi e registratore a studio.
Uno dei maggiori e più conosciuti esperti italiani di politica internazionale. Direttore di ASERI (Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali) che ha contribuito a fondare oltre 20 anni fa, è professore ordinario di Relazioni Internazionali all’Università Cattolica di Milano. Editorialista per Il Foglio, è protagonista del dibattito in molte trasmissioni televisive e radiofoniche.
Da oltre 20 anni lavora sui virus a RNA, tra cui i virus influenzali e i coronavirus. La sua ricerca è sostenuta dal 2007 con fondi provenienti da Centers of Excellence for Influenza Research and Surveillance/Response del NIH/NIAID (National Institute of Health/National Institute of Allergy and Infectious Diseases), e dai fondi diretti dela Repubblica di Singapore (NMRC, MOE) e altre organizzazioni internazionali (NIH/NIAID, DOD, Gates Foundation). Attualmente dirige uno staff di 18 ricercatori che si occupano di virus respiratori umani, malattie infettive emergenti e patogeni veterinari.
Veterinaria epidemiologa lavora nella sede centrale di Ginevra (Svizzera) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) dal 2022 come Responsabile tecnico per il MERS-CoV ed altri coronavirus emergenti. Ha conseguito il dottorato di ricerca in Parassitologia e Salute animale internazionale presso la Libera Università di Berlino, in Germania, e un master in Epidemiologia veterinaria e Salute pubblica presso il Royal Veterinary College di Londra (UK).
Dal 2004 al 2022 la dott.ssa von Dobschuetz ha lavorato per il Servizio di salute animale della FAO per sostenere i Paesi nelle attività di allerta e individuazione precoce, prevenzione e controllo delle malattie infettive degli animali, con particolare attenzione alle zoonosi come l’influenza aviaria, la febbre della Valle del Rift, l’Ebola, MERS-CoV ,e SARS-CoV-2. Ha inoltre sviluppato metodologie e strumenti per la valutazione qualitativa del rischio con un approccio One Health (nell’interfaccia animale-uomo-ambiente), in una collaborazione tra OMS e l’Organizzazione Mondiale per la Salute Animale (WOAH).
Laureato come medico veterinario nel 1990, nel 1992 è entrato a far parte del Dipartimento dei Servizi Veterinari come Veterinary Research Officer presso il Central Veterinary Laboratory. Dal 1992 al 1998 è stato responsabile della gestione del programma nazionale di salute degli allevamenti, dei programmi di controllo della mastite e della brucellosi (CA).
Si è specializzato in microbiologia veterinaria e ha conseguito il dottorato nel 2006. Nominato responsabile della ricerca veterinaria nel 1998, ha guidato la ricerca nazionale sulla salute degli animali fino a quando, nel 2007, è diventato vicedirettore dei servizi veterinari, responsabile della diagnostica di laboratorio e della ricerca.
Nel 2020 è stato nominato direttore del Dipartimento dei Servizi tecnici veterinari, responsabile della Sanità pubblica veterinaria, dei Servizi lattiero-caseari, dei Servizi diagnostici di laboratorio veterinari, della Ricerca sulla salute animale e dell’Epidemiologia e informatica veterinaria. Uno dei suoi principali successi come vicedirettore è stata la produzione di tre (3) malattie trasmesse dalle zecche (TBD) in Zimbabwe, in particolare la rianimazione della produzione e distribuzione del vaccino BOLVAC per la teileriosi.
Nel gennaio 2024, il Dr. Makaya è stato promosso a Direttore Capo della Direzione dei Servizi Veterinari dello Zimbabwe e poi è stato nominato Delegato WOAH per il Paese. Carica che ricopre attualmente.
Clarinettista e sassofonista, compositore e arrangiatore.
Diplomato in clarinetto, approfondisce gli studi con il musicista americano Bob Wilber.
Frequenta i Workshop di Bill Smith.
Nell’area newyorkese ha lavorato e registrato a fianco di musicisti quali Kenny Davern, Bob Wilber, Al Casey, Toots Thielemans, George Masso, Dan Barrett, Scott Hamilton, Ken Peplowski, Dick Sudhalter, Bill Crow, Bill Smith, Tony Scott, Leonard Gaskin, Frank Vignola, Howard Alden, Joe Ascione, Evan Christopher, Randy Sandke, Rossano Sportiello, partecipando fra l’altro come ospite speciale ai concerti della Sidney Bechet Society.
Dal 1992 è il clarinettista e sassofonista della band di Paolo Conte con il quale ha suonato nelle più importanti sale da concerto (Olympia, Salle Pleyel, Royal Albert Hall, Philarmonie di Berlino, Chicago Symphony Hall, Montreux Jazz Festival, North Sea Jazz Festival, Jazz Fest Wien, Festival International Jazz Barcelona, Nice Jazz Festival, JVC Jazz Festival N.Y., Umbria Jazz, etc.).
Viene menzionato nel “Dizionario del Jazz” (“Dictionnaire du jazz”) di P.Carles, A. Clergeat, J.Louis Comolli, 2008 A. Mondadori.
Velotti ha inoltre sviluppato la sua vena compositiva in molteplici colonne sonore, spot pubblicitari per la televisione e il cinema: ha collaborato fra gli altri con E. Morricone, N. Piovani, A. Trovajoli.
É stato docente di sassofono jazz al Conservatorio “L.D’Annunzio” di Pescara e di clarinetto jazz al Conservatorio “A.Casella” dell’Aquila.
CURARSI A TAVOLA
Sono in arrivo i giorni delle feste di Pasqua. È bello celebrare insieme momenti di gioia condividendo i piaceri della tavola, ma senza dimenticare che è dal cibo che comincia la nostra Salute. L'alleato più potente? La Dieta Mediterranea.
"Oggi stimiamo che nel mondo un quinto dei decessi, per un totale di 11 milioni di morti all’anno, sia dovuto ad una scorretta alimentazione, mentre numerosi studi dimostrano continuamente che l’adesione ai principi della Dieta Mediterranea si accompagna a sostanziali benefici a livello di morbilità e mortalità per una ampia gamma di patologie.
Gli effetti positivi in termini di prevenzione sono riscontrabili soprattutto su sovrappeso e obesità, malattie cardiovascolari, alcuni tipi di tumore, diabete, sindrome metabolica e mortalità generale. Ma la sua azione benefica arriva anche ad includere la capacità cognitiva, proteggendo sia dagli attacchi dell’invecchiamento sia dai danni provocati da specifiche patologie degenerative, malattia di Alzheimer in testa. In sintesi, la Dieta Mediterranea ha dimostrato, e continua a dimostrare, la sua importanza come promotrice di qualità di vita e di longevità.
Alla luce di queste premesse, non meraviglia il fatto che anche nel 2024 (per il settimo anno consecutivo) la prestigiosa rivista statunitense US News and Reports abbia attribuito alla Dieta Mediterranea il titolo di regime alimentare più salutare del mondo; primato rinforzato dal fatto che al 2° e 3° posto si trovano le diete DASH e MIND che altro non sono se non un adattamento della Dieta Mediterranea alle esigenze del trattamento dell’ipertensione arteriosa e delle neuropatie degenerative”.
(Aldo Tammaro, �Primario di Geriatria e direttore scientifico emerito Pio Albergo Trivulzio di Milano)
Foto: Natasha Skov
#dietamediterranea #mangiarebenefastarebene #onehealthjournal #onehealth #izsteramo ... See MoreSee Less
Reverse Genetics, Crispr, monitoraggio satellitare e super computer: l'innovazione al servizio della salute e di One Health.
Tutto questo nel numero 7 di One Health Journal, TECNOLOGIA, fresco di stampa e tutto da sfogliare.
Dai, leggilo con noi!
#onehealthjournal #onehealth #izsteramo ... See MoreSee Less
IL VALORE DI UN UOVO
Ridurre l'uso di medicinali è un obiettivo urgente per ridurre il rischio di antibiotico-resistenza. Un aiuto può arrivare dall'esempio del settore avicolo italiano che nel 2013 ha adottato il Piano volontario nazionale per l’uso responsabile del farmaco veterinario e per la lotta all’antibiotico resistenza in avicoltura.
“L’obiettivo principale del piano - tuttora unico nel panorama zootecnico italiano - è stato applicare tutti gli strumenti per sviluppare e consolidare un approccio preventivo, in modo da ridurre il ricorso a terapie farmacologiche, in particolare con antimicrobici,
grazie all’applicazione di rigorose misure di biosicurezza e massimo rispetto del benessere animale. A ciò si accompagna l’aggiornamento formativo continuo degli operatori della filiera (allevatori, operatori a tutti i livelli, zootecnici, veterinari) e l’implementazione delle vaccinazioni.
Si è partiti dagli allevamenti di riproduttori e dagli incubatoi, con un’attenta selezione delle
uova da cova che ha innalzato la qualità dei pulcini, introdotti poi in ambienti di allevamento adeguatamente controllati. Il piano si è dato quindi come obiettivo la riduzione del consumo totale di antibiotici - rispetto al consumo registrato nel monitoraggio 2011 - del 15% entro il 2015 e del 40% nel triennio successivo, con particolare riguardo alle classi di antibiotici più problematiche come fluorochinoloni, macrolidi e polimixine”.
Antonio Forlini, Presidente di �Unitalia, Associazione di categoria dei produttori avicoli italiani
Ph. Mark Stebnicki ... See MoreSee Less
🌍 7 APRILE 2025 – GIORNATA MONDIALE DELLA SALUTE 🌍
Oggi si celebra la Giornata Mondiale della Salute, un’occasione per riflettere sull’importanza di un sistema sanitario globale che tuteli il benessere delle persone, degli animali e dell’ambiente.
La salute non ha confini e solo unendo le forze possiamo affrontare le sfide sanitarie del presente e del futuro.
L’Istituto opera quotidianamente adottando l’approccio One Health, un modello di intervento che integra sanità pubblica, salute animale e tutela ambientale, con l’obiettivo di prevenire e monitorare le malattie emergenti e le zoonosi, garantendo la sicurezza alimentare e il controllo delle infezioni a livello globale.
Attraverso l’attività di ricerca e di sorveglianza epidemiologica, l’IZS di Teramo è impegnato quotidianamente a sviluppare soluzioni innovative per affrontare le nuove sfide sanitarie.
“One Health, One Earth”: un impegno concreto per Una Salute Unica e Sostenibile.
Foto: Patrick Hendry
#WorldHealthDay #OneHealth #IZSTeramo #SaluteGlobale #Ricerca #Prevenzione #OneHealthOneEarth ... See MoreSee Less
DAZI vs QUALITA'
La minaccia dei dazi è solo l'ultima a piovere sull'agroalimentare italiano. Ma la qualità – e la sicurezza – del nostro sistema rimangono un punto di forza assoluto per l'export italiano.
“L’Italia produce il più alto valore aggiunto agroalimentare in Europa (65 miliardi di euro) a fronte di un impatto ambientale tra i più bassi in assoluto, con appena 30 milioni di tonnellate equivalenti di CO2: un terzo delle emissioni francesi e metà di quelle tedesche. Insomma, produciamo eccellenze, non commodities, e lo facciamo impattando meno sull’ambiente. Come? Anche qui è necessario sfatare una serie di false convinzioni secondo le quali, per essere sostenibili, non bisogna usare innovazione tecnologica, ma rimanere legati a metodi tradizionali. Non è così, al contrario i nostri eccellenti risultati in termini di sostenibilità sono il risultato di una innovazione tecnologica nel settore agricolo che è cresciuta negli ultimi anni più che in qualsiasi altro Paese.
Agricoltura di precisione, irrigazione intelligente, georeferenziazione, dati satellitari gestiti da macchine agricole intelligenti, applicazioni in grado di assicurare un processo decisionale semplice e immediato anche per le piccole aziende agricole, ecco il segreto del nostro produrre di più e produrre qualità riducendo la quantità d’acqua nonché l’uso di fertilizzati e di fitofarmaci”.
(Luigi Scordamaglia, ad di Filiera Italia per il n. 3 di One Health Journal “Nutrimenti”)
ph. Preparing and Cooking Cakes - Tomb of Rekhmire, Nina de Garis Davies, 1504 - 1425 B.C., Metropolitan Museum of Art, New York
#onehealthjournal #nutrimenti #sostenibilitàambientale #onehealth #izsteramo ... See MoreSee Less
ONE HEALTH, ONE WATER
Domani è il World Water Day!
L'edizione 2025 è dedicata al tema della “Glacier preservation”. Non basta però salvare i giacchiai. L'acqua va difesa sempre, ovunque con una strategia One Health, One Water!
“La tutela della sicurezza idrica, alimentare ed energetica mediante una gestione sostenibile delle risorse idriche, l’accesso universale all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari, la promozione della salute e del benessere di ogni individuo, la mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici e degli eventi estremi, così come la preservazione e il ripristino degli ecosistemi e dei loro indispensabili servizi, costituiscono le tessere di un mosaico vasto e complesso. Solo attraverso partenariati e cooperazione potremo comporlo, e ciascuno di noi, senza eccezioni, è chiamato a svolgere il proprio ruolo.
Dai mari agli oceani, fino alle acque dolci, potabili e destinate all’acquacoltura, la prospettiva che si apre coinvolge una vasta gamma di professionalità, tra cui veterinari, biologi, chimici, statistici, meteorologi, responsabili delle politiche pubbliche, fino ai cittadini. Le ricerche progrediranno, le istituzioni avvieranno programmi. Ma solo la piena e ampia consapevolezza pubblica può fare in modo che gli sforzi per garantire la sicurezza idrica, alimentare ed energetica, così come per affrontare le sfide del cambiamento climatico, non siano destinati al fallimento”.
(dall'editoriale di Nicola D'alterio, Direttore Generale di IZS Teramo per One Health Journal n. 5 “Aquae”)
Ph. Tina Rolf - Fiordo ghiacciato di Iulissat, Groenlandia
#WorldWaterDay #worldwaterday2025 #onehealthjournal #onehealth #izsteramo #giornatamondialedellacqua ... See MoreSee Less
🦠 Il 18 marzo 2025 e’ la Giornata nazionale in memoria delle vittime del Coronavirus 🦠
📌Oggi è una giornata di profonda riflessione, in ricordo delle tante persone che hanno perso la vita a causa del Covid-19; anche il nostro Istituto si stringe con rispetto e vicinanza ai loro familiari, rinnovando l’impegno costante per la tutela della salute pubblica.
Durante la pandemia, l’IZS di Teramo ha svolto un ruolo cruciale nel contrasto alla diffusione del virus, mettendo a disposizione le proprie competenze e infrastrutture per la diagnosi, il monitoraggio e la ricerca scientifica.
Attraverso l’analisi dei tamponi, lo studio delle varianti e il sequenziamento genomico del SARS-CoV-2, l’Ente ha fornito un contributo essenziale alla sorveglianza epidemiologica e alla gestione dell’emergenza sanitaria, in stretta collaborazione con le autorità nazionali e internazionali.
La pandemia ci ha insegnato quanto sia fondamentale un approccio integrato alla salute, il concetto di One Health, che vede l’interconnessione tra la salute umana, animale e ambientale come unica strategia efficace per prevenire e affrontare le emergenze sanitarie globali.
In questo contesto, il nostro lavoro prosegue con ancora maggiore determinazione, consapevoli che la ricerca scientifica e la prevenzione siano strumenti indispensabili per proteggere le generazioni future.
"Il ricordo delle vittime deve essere per tutti noi un monito e un impegno a rafforzare la ricerca, la prevenzione e la collaborazione scientifica, affinché tragedie simili non si ripetano" – Nicola D'alterioDirettore Generale IZS-TE
.
#IZSTeramo #Covid19 #OneHealth #Ricerca #Scienza #Memoria #Prevenzione #GiornataNazionaleCovid #pernondimenticare @follower ... See MoreSee Less
DAL CAMPO ALLA FORCHETTA
"Il ruolo dell'Unione Europea per la sicurezza delle nostre tavole"
Il modello di sicurezza alimentare dell’Unione Europea è considerato un punto di riferimento nel mondo, e secondo l’OMS fornisce ai cittadini dell’Unione europea i più elevati livelli di garanzia. Un modello complesso, basato su una serie di principi e che deve essere rispettato anche dai Paesi terzi che esportano verso l’Europa.
📍Tutti gli aspetti della catena di produzione alimentare sono stati considerati come un unico processo (dai campi alla tavola), a partire dalla produzione primaria, passando per la produzione di mangimi, fino al consumatore.
📍Gli operatori privati (del settore alimentare e dei mangimi), sono legalmente responsabili della sicurezza degli alimenti e dei mangimi, con numerosi punti di controllo lungo tutta la filiera alimentare. Le Autorità monitorano che gli operatori rispettino le disposizioni normative sulla base di programmi basati sulla valutazione del rischio e integrati su tutta la filiera.
📍L’Unione Europea ha introdotto un sistema di allarme rapido per i prodotti a rischio. Questo sistema permette la comunicazione immediata con la Commissione Europea e con i punti di contatto della rete dei Paesi membri, ma anche di quelli candidati e terzi, oltre che delle Organizzazioni Internazionali, bloccando la commercializzazione del prodotto pericoloso, fino al ritiro e al richiamo dei prodotti eventualmente già commercializzati. Nel caso di rischio grave ed immediato, si arriva al coinvolgimento dei media.
È stato istituito, per gli operatori del settore alimentare e dei mangimi, l’obbligo della rintracciabilità, in modo da seguire in tutte le fasi il percorso di un alimento, di un mangime o di un animale destinato alla produzione alimentare.
(Giacomo Migliorati, Direttore Sanitario IZS-Teramo)
📷 Melina Kiefer
#onehealthjournal #izsteramo #OneHealt #SicurezzaAlimentare #OMS ... See MoreSee Less
TERRE RARE E IL RUOLO DELL'AFRICA
“Terre rare”: se ne parla tanto in questi giorni. Perché quelle dell'Ucraina sono cruciali e il ruolo della Cina in Africa.
“L’Africa è il caveau delle cosiddette materie prime critiche. Le materie prime critiche, fondamentali per l’innovazione tecnologica e la ricerca nei cambiamenti climatici, sono cobalto, grafite, litio e metalli delle terre rare. Sono denominate materie prime critiche perché, appunto, possono “strozzare” il mercato e mettere in ginocchio coloro che ne hanno bisogno. Un esempio: il primo produttore al mondo di pannelli solari, quasi un monopolio, non è un Paese europeo, non gli Stati Uniti, è la Cina, che produce circa il 60% delle terre rare mondiali, oltre a processarne e raffinarne circa l’80%, garantendosi così un ruolo centrale nella supply chain mondiale.
In questo contesto, l’Africa ha la possibilità di emergere come nuovo polo produttivo, avviando una nuova competizione nel continente tra i principali attori mondiali, oltre al colosso cinese con il quale ha stabilito un rapporto molto forte, costruito nel tempo. Un altro esempio: ognuno di noi ha uno smartphone in tasca, di produzione cinese per la maggior parte, pochi di noi sanno che all’interno c’è un tesoro di terre rare e minerali. Ebbene, quelle materie rappresentano il fil rouge tra Cupertino e l’Africa, tra il vertice della tecnologia mondiale e il continente meno sviluppato”.
(Marco Minniti, Presidente Fondazione Med-Or)
#continenteafrica #MarcoMinniti #izsteramo #onehealthjournal ... See MoreSee Less